LA STORIA PICENA DI COLLI

Colli, Pianta dei Rinvenimenti
    Colli, Pianta dei Rinvenimenti

La storia picena di Colli comincia dall'età del Bronzo Recente quando, nella zona di Casale Superiore si impianta un abitato tra i più importanti della valle del Tronto, attivo sino all'età del Ferro e approssimativamente databile dal XIII all'VIII sec. a.C Il villaggio in base ai dati di superficie si distribuiva su una superficie di 9 ettari.

La sua posizione è caratteristica per gli abitati del versante settentrionale nella bassa valle del Tronto dove, a cavallo dell'anno mille a.C., una serie di siti si allineano in posizione dominante sopra quella che diventerà la Salaria romana, indicandoci che si tratta di un itinerario battuto sin da quest'epoca.

Nel corso del VII sec. a.C., grossomodo in coincidenza con l'abbandono dell'abitato di Casale Superiore, si formano attorno alla cima del colle abitato ancor oggi, una serie di necropoli picene usate per tutta l'età arcaica, individuate in Contrada Rocca, a Case Bianche (nei terreni Amodio e Collina), a Case Sparse (detto anche Contrada Sterpare: nei terreni di Villa Lozzi e di Cinaglia) e infine a Colle Vaccaro (in Via delle Vignale). Il materiale archeologico frutto di scavi ottocenteschi privati, è disperso tra Ascoli, Como, e il Museo Pigorini di Roma.

Si tratta di un complesso di parecchie decine di tombe, a cui bisogna aggiungere quelle a Spinetoli e Monsampolo distribuite in un raggio di meno di cinque chilometri: un'ora di strada. Una concentrazione insolita, ma la posizione favorevole, all' incrocio di una strada di fondo valle con un guado e vicina forse ad un approdo fluviale, deve aver fatto di questa zona, e di Colli in particolare, un centro di scambi e servizi.

Alla vigilia della romanizzazione, nel periodo più tardo della civiltà picena, quando in tutto l'ascolano si assiste a una riorganizzazione del territorio con la creazione di nuovi abitati, forse impiantati a fini agricoli, viene eretto in loc. Vallicella, un possente muro a secco di parecchi metri costruito con ciottoloni, embrici e frammenti di ceramica, affiancato da un affossamento allungato, databile tra IV e Ill sec. a.C.. L'impianto, per ora rimane isolato, e non ne è stata ancora chiarita la funzione.

 

 

LA NECROPOLI DI COLLE VACCARO

La necropoli ricade in una area lottizzata e venne identificata nel 1989 a seguito di uno dei primi lavori per l'apertura di una strada di servizio, che tagliarono la tomba 1.

Scavi condotti dalla Soprintendenza Archeologica nell'anno successivo individuavano le tombe 2, 3 e 4. mentre l'impegno del Comune e dei proprietari che misero a disposizione la mano d'opera, consentì, tra il 1995 e 1996, un nuovo intervento alla che porto luce le tombe 5, 6, 7. 8 e 9.

Colle Vaccaro, recupero presso Tomba 1, oinochoe di tipo rodio a rotelle
Colle Vaccaro, recupero presso Tomba 1, oinochoe di tipo rodio a rotelle

Il materiale di questi scavi, appena restaurato e ancora in corso di studio, è presentato ora in via del tutto preliminare. Ad un primo approccio sembra tutto databile entro i primi due terzi del VI secolo a.C..

Gli altri lavori di lottizzazione nelle particelle contigue sono stati controllati ma senza alcun esito. Nella fascia di terreno tra le tombe individuate e Via dei Vignali, e nelle particelle immediatamente a Est già edificate, esistevano probabilmente delle sepolture distrutte già prima dei saggi di scavo.

Rimane da esplorare l'area a monte di quella già scavata per la quale sono in corso accordi con il Comune.